Le Edizioni San Marco dei Giustiniani, fondate da Giorgio e Lilli Devoto nel 1976 a Genova, sono state inaugurate dalla raccolta di versi di Alfonso Gatto “Lapide 1975” e festeggiano quindi nel 2016 ben quarant’anni di presenza attiva e costante nel panorama culturale italiano. Ciò che caratterizza sin dall’inizio la Casa Editrice è l’interesse esclusivo per la poesia e i testi ad essa strettamente legati. Nel corso del tempo appaiono, nella collana Quaderni di poesia, i più importanti autori del secondo ‘900: Gatto, Penna, Caproni, Sbarbaro, Raboni, Ceronetti, Luzi, Rosselli, Fortini. Altro polo di interesse dell’attività della San Marco dei Giustiniani è sin dal suo esordio, la poesia dialettale, a cominciare da “Pan de pura farina” del gradese Marin, cui seguiranno Loi, Grisoni, Giacomini, Giotti, Tessa, Guerra e altri, oltre alla pubblicazione dell’opera completa del genovese Firpo. Non mancano grandi autori stranieri come Pound, Gascoyne, Grass, Frénaud, Deguy, Jabès, Bonnefoy, Char, Sarajlic, Illyes, Valèry. alla quale nel 2001 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha conferito il Premio Nazionale per la Traduzione.
Nel 2000, nell’ambito del progetto “Il mare che unisce” promosso dalla Regione Liguria, le Edizioni inaugurano Poeti della Riva Sud del Mediterraneo, sottocollana dei Quaderni di poesia dedicata alla poesia contemporanea di lingua araba. In essa sono pubblicati autori del calibro di Adonis, Al Bayyati, Qabbani, Nasser, Darwish, Sabur, Mikhail, il persiano Eshqi ed altri, sempre con testo a fronte. Alla collana madre dei Quaderni di poesia se ne sono poi affiancate altre: le Pietre di Luna ed Il Leudo, che hanno ospitato le prime raccolte di poeti come Testa, Buffoni, Fiori, Morovich, [E che le scelte non siano state sbagliate lo dimostra il fatto che alcuni di loro hanno visto pubblicate le loro successive raccolte presso Einaudi (Testa), Garzanti (Buffoni), Mondadori (Fiori)].
Nel corso degli anni il catalogo si arricchisce ulteriormente con le collane Quaderni del tempo e I fuoricollana. Nella prima, stampati in trentaduesimo, in sole trecentocinquanta copie numerate (di cui cinquanta fuori commercio), sono già usciti, tra gli altri, epistolari di Montale, di Sbarbaro, e di Bertolani, oltre a un’antologia di poesie Sufi, una di poesie Futuriste e “La celeste Pietroburgo”, ove voci femminili del novecento cantano la città. E poi “Lapide 1975” di Gatto (ristampato perché esaurito, come pure Fortini, la Rosselli ed altri), oltre ai titoli di Penna, Jabès, Pecora, Prodenzani, Luzi, Merini e le “Prose liguri” di Betocchi, Nella seconda ci piace ricordare, fra gli altri, “Per Giorgio Caproni”, “Alla scoperta della terra più conosciuta” di Gatto, la riedizione dei famosissimi “Otto studi”, uno dei testi più significativi di Bo, l’edizione critica de “Il viaggiatore insonne” di Penna, “Pensieri e note” di De Pisis, “Lettera a nessuno” di Laporte, “Le carte incrociate” di Adele Dei. Si ricorda ancora il “Quaderno bibliografico 2001” dedicato a Giorgio Caproni, gli “Atti del convegno su Camillo Sbarbaro”. Al poeta ligure è inoltre dedicata per intero la collana dei Quaderni sbarbariani, che intende delineare un ritratto del più schivo fra i poeti del novecento italiano attraverso documenti, saggi e i carteggi con Alceste Angelini, Enrico Falqui, Adriano Guerrini, Giorgio Caproni, Mario Novaro e in preparazione il carteggio con Carlo Bo e con il suo editore amico Vanni Scheiwiller.
Risalgono al ’98 invece i Quaderni di musica, inaugurati dal volume dedicato a Simone Molinaro, compositore genovese a cavallo tra cinque e seicento, a cui sono seguiti tra gli altri “Rime popolari genovesi” curate da Edward Neill, le monografie su “Francesco Durante” e “Teresa Agnesi”. La peculiarità di questa collana consiste nella pubblicazione di partiture inedite o di CD che accompagnano i volumi.
San Marco dei Giustiniani ha inoltre stampato, fino al 2007, Trasparenze, quadrimestrale che si occupa dei temi più vari: letteratura e musica, naturalmente, ma anche pittura, urbanistica e cinema. Gli autori di cui ci si è finora occupati in numeri monografici sono Caproni, Brera, Fortini, Gatto, Penna e Rosselli, Bonnefoy, Montale e Ripellino. Dieci anni dopo, nel 2017, Trasparenze ha ripreso le pubblicazioni con un primo numero dedicato a Giorgio Bassani, nel centenario della nascita, e una seconda uscita su Bruno Barilli, autore eclettico scomparso nel 1952.
La biblioteca ritrovata, infine, ripubblica raccolte dei maggiori poeti del novecento, uscite quasi sempre all’inizio del secolo e ormai introvabili persino sul mercato antiquario. Sono già apparsi, tra gli altri, Le stanze della funicolare e Come un’allegoria di Caproni, O grillo cantado di Firpo, Ammonizione di Saba, Il libro dei frammenti di Ceccardi, Realtà vince sogno di Betocchi, Prima sera di Barile, I scarabocc di Guerra, Canti anonimi di Rebora, L’avvento notturno di Luzi, I prologhi di Cardarelli, Fuochi in novembre di Bertolucci, Derniers jours 1919 di Ungaretti unica sua raccolta composta in francese, Taccuino di Campana, October Elizabethans della Rosselli e la prima edizione di Pianissimo di Sbarbaro. Nel 2017 è stato pubblicato un prezioso volume “da collezione”, sia per la veste grafica che per il contenuto totalmente inedito, dedicato alle lettere che Eugenio Montale scrisse alla moglie Drusilla Tanzi, Moscerilla, e agli scritti (cartoline, appunti, bigliettini) che il poeta inviò alla fedelissima Gina, che gli fu accanto per quarant’anni fino alla morte.
Per festeggiare i quarant’anni di attività, nel 2016 è stato edito un volume fuori commercio, donato ai sostenitori della Fondazione: Sei miliardi di favole, da Jean de La Fontaine, curato da Nicola Ferrari.
Quarant’anni di attività, un catalogo di oltre trecento titoli: un risultato non del tutto disprezzabile. Ma che certamente non si ferma qua.