Poeta, scrittore e docente, Fernando Bandini (Vicenza, 1931-2013), nonostante non abbia mai compiuto studi sulla lingua latina ha sempre mostrato grande interesse nei confronti della materia.
“Avevo questo cruccio del latino. Leggevo i classici e ne ero affascinato, pur non capendo nulla di quello che era scritto; ma a furia di leggerli sono diventato esperto della loro struttura”
Queste sono le parole del poeta citate in “Vita e opere di Fernando Bandini” di Lorenzo Renzi.
I poemetti scritti in lingua latina contenuti nella raccolta pubblicata da San Marco dei Giustiniani “Memoris munus amoris” sono inediti, probabilmente perché Bandini non ha potuto rifinirli come avrebbe voluto, ma non hanno nulla da invidiare a quelli precedentemente pubblicati.
Ed è grazie alla cura di Leopodo Gamberale che sono giunti fino a noi.
Quello che Bandini sembra voler fare è riesumare un mondo scomparso, una cultura ormai finita nel dimenticatoio di cui rimane solo la malinconia delle parole antiche.
Insieme alla lingua latina Bandini si è cimentato anche della scrittura in dialetto vicentino perché, citando lo stesso poeta:
“Il dialetto usufruisce oggi di una tale risonanza e consenso di ascolto che, quando una cosa è scritta in dialetto viene apprezzata anche al di là della sua mancanza di novità e di maggior impegno”.
Se siete interessate ad altre opere di Bandini la casa editrice Mondadori ha deciso di pubblicare una raccolta completa dei componimenti di Ferdinando Bandini allora noti intitolata “Fernando Bandini tutte le poesie”, a cura di Rodolfo Zucco.
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