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Franco Loi, 90 anni di poesia

La poesia come moto che nasce dal nostro essere. E una novità inedita in arrivo

«È un movimento che attraversa l’uomo: scrivo movimento perché emozione nasce da moto». È così che Franco Loi, poeta e saggista nato a Genova il 21 gennaio 1930, descrive il proprio concetto di poesia in un articolo del 2015 pubblicato sul Sole 24 Ore. Più precisamente, la poesia per Loi «è quel moto che nasce dal nostro essere», il cui mezzo espressivo è la parola, sebbene non una parola dettata dalla coscienza, bensì dallo stupore, dal desiderio profondo di indagare il rapporto tra la coscienza e il proprio vero essere, l’inconscio.

franco loi ritratto

L’importanza di un linguaggio slegato da leggi convenzionali e razionali è evidenziata dall’uso accorto che il poeta fa del dialetto, o meglio di quei dialetti che hanno segnato alcune tappe della sua vita. Infatti, nonostante la nascita presso il capoluogo ligure, nel 1937 Loi raggiunge Milano insieme al padre sardo e alla madre emiliana e qui si stabilisce definitivamente. Affascinato dalla «parola del popolo», Loi, che inizia a comporre poesie a quarant’anni, utilizza ampiamente il dialetto milanese, legato al ricordo della propria giovinezza, spesso unito al genovese, espressione dell’infanzia, ed al colornese, il dialetto della madre. Attraverso la sua scrittura, Loi consacra la parola libera che nasce dall’emozione e che, al tempo stesso, la suscita.

La produzione artistica del poeta si concentra su tematiche che sono state, e continuano ad essere, per lui piuttosto significative, fra cui la religione, l’introspezione, la guerra, il dolore e la tensione verso ciò che si potrebbe definire un paradiso perduto. Quest’ultimo è il perno intorno al quale ruota l’opera L’Angel, pubblicata dalle Edizioni San Marco dei Giustiniani nel 1981. Si tratta di uno scritto complesso, interamente in dialetto, che riporta alla mente le composizioni dantesche tanto care allo stesso Loi.

franco loi l'angel

Quasi speculare a L’Angel, invece, è il componimento Stròlegh del 1975, pubblicato da Einaudi, che viene considerato il simbolo della fase poetica più ambiziosa di Loi. Con esso, Loi racconta il difficile periodo segnato dal conflitto armato e dalla miseria di cui fu testimone in adolescenza, avendo perfino assistito alla macabra uccisione in piazzale Loreto di alcuni partigiani e di Mussolini.

Quest’anno Franco Loi ha compiuto 90 anni, eppure conserva ancora quello sguardo fresco e giovane, tipico di un uomo che non si rivolge al passato mosso da semplice nostalgia, ma con la certezza di poter trarre da esso una consapevolezza di sé sempre maggiore, senza abbandonare la capacità di meravigliarsi ed emozionarsi che da sempre lo accompagna.

Le Edizioni San Marco dei Giustiniani sono liete di annunciare, inoltre, l’arrivo di una novità inedita nella collana I Libri Possibili che, proprio in occasione del compleanno di Loi, saprà omaggiare il fare artistico del nostro caro amico e poeta, al quale rivolgiamo i nostri auguri più sinceri. 

Giulia Marino