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La vecchia casa #2 (Anton Čechov)

E adesso immaginatevi nel bel mezzo di questa stessa stanza, a due passi dalla stufa, una bara, e dentro la moglie di Putochin. Non esiste marito la cui moglie possa vivere in eterno, ma quella morte lì aveva qualcosa di particolare. Durante il funerale, quando gettai uno sguardo al volto serio del marito, ai suoi occhi duri, pensai: «Guarda un po’, fratello!»
Mi sembrò che lui stesso, e i suoi figli, e la nonna e Egoryč fossero già stati marchiati da quell’essere invisibile che viveva con loro nell’appartamento. Io sono un uomo estremamente superstizioso, forse perché sono un proprietario e ho trattato per quarant’anni con i miei inquilini. Credo, ad esempio, che se alle carte uno non ha fortuna dall’inizio, allora perderà fino alla fine. E credo che quando il destino deve cancellare dalla faccia della terra voi e la vostra famiglia, allora resterà di quest’idea, inesorabilmente inflessibile, e la prima disgrazia, solitamente, non sarà che l’inizio di una lunga catena… Per natura le disgrazie sono come pietre. Basta soltanto che una pietra caschi da una sponda per far…

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La casa di Čechov a Mosca: